martedì 31 dicembre 2013

LUNA DI SODOMA

La luna
era alta
nel cielo
ormai
e
le ombre flessuose
dei danzatori
piroettavano
sullo sfondo
dei fuochi.

I viaggiatori
si
erano fermati
e seduti
attorno
al
fuoco
osservavano
quella festa
strana

selvaggia
lontana
dai
loro usi,
con
un misto
di ammirazione
e orrore;
la musica
inebriante
e ritmata,
il profumo
degli oli
e degli incensi
assieme
al forte
e dolce vino
servito
li stordiva.

La notte
avanzava
e
il ritmo
di quel
ballo selvaggio
cresceva,
interminabile;
uno di essi,
vinto
dal vino
e forse dalla solitudine
di
troppi viaggi
acconsentì
all'invito
di una delle
ombre danzanti 
e con lei
disparve
nelle tenebre.

Poco alla volta
anche
l'umore
degli
altri
del gruppo
cambiava:
ora
con grevi risate
ma
non più 
con ostentato
fastidio
essi rispondevano
ai gesti aggraziati
dei ballerini
del fuoco.

La notte avanzava
e la festa
sfrenata
nella città
dell'oro
e del
vizio
come
una grande onda
copriva
i ricordi
i pensieri
e forse
i cuori
degli uomini
venuti
da lontano.

E quando 
la luna
era
quasi
scomparsa
dal
cielo
ecco che
al fuoco
si avvicinò
un'ombra,
diversa
da tutte
le
altre

l'ombra
di
un vecchio
coperto
di stracci
con 
un bastone
e forse
cieco,
da come
camminava

e il vecchio
si
rivolse
ai
viaggiatori
e
ai danzatori
e con una voce
forte ancora
disse:

<<Gente 
venuta
da lontano,
oggi
voi
vi divertite
ma presto
il giusto
castigo di Dio
colpirà
questa città empia.
Così che
per tutti
voi peccatori
scenderanno
le tenebre
e grande
sarà il male 
che ve ne verrà.>>

Impauriti, 
i festanti
si
erano
fermati
per ascoltarlo.
La musica 
improvvisamente
cessata.

E fu allora
che
io mi alzai
dal mio posto
attorno
al fuoco
e gli dissi:
<<Senti, zio, che 
cosa
facciamo
di male?
Prenditi da bere
e siediti
qui con noi,
se ti va
o altrimenti . . . 
vai a dormire.>>

E la musica
ricominciò
e la festa
andò avanti
fino
a giorno chiaro. 

r. v.



sabato 12 ottobre 2013

QUESTE SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.

Le immagini che Vi propongo in questo post sono le due facce della stessa medaglia, una medaglia che si chiama sopraffazione dell'uomo sull'uomo.
Non avremo Popoli Liberi fino a quando essi non saranno capaci di dare vita a dei governi veramente democratici, che possano quindi gettare le basi per una salda COOPERAZIONE FRA ESSERI UMANI al posto della COMPETIZIONE ANIMALESCA FRA SCHIAVI.
E questo vale per tutti, Occidentali e Orientali, per il Nord e il Sud del Mondo, nessuno escluso.

Renato Valusso




venerdì 22 febbraio 2013

TASTIERA APPASSIONATA


A seguito delle richieste e degli apprezzamenti ( forse immeritati ) che in questi mesi ho ricevuto dagli Amici su Facebook ho raccolto qui alcune poesie a suo tempo già pubblicate in internet e a Loro le dedico.
Con un vivo ringraziamento a Tutti Voi.

Renato Valusso




domenica 9 dicembre 2012

RAGIONAMENTO COLLETTIVO di Guido Grossi


E' difficile "vedere" la situazione per quello che è, perché fa paura. Ma la realtà inizia ad apparire con chiarezza, mentre la nostra paura viene usata per farci accettare l'inaccettabile.

Dobbiamo capire e reagire. Svolgere un ragionamento collettivo.

La situazione.

Il grande capitale finanziario internazionale (diciamo per brevità Goldman Sachs e tutto ciò che rappresenta, finanza e multinazionali), è riuscito negli ultimi trent'anni a impossessarsi delle leve di governo delle società occidentali, facendo modificare leggi, regolamenti e perfino le costituzioni:

- ha sottratto al controllo di Parlamenti e Governi: le banche centrali che emettono la moneta; il sistema finanziario che indirizza l'utilizzo della moneta, fatto di banche, finanziarie e gestori collettivi di risparmio; i "regolatori" sopranazionali dello stesso sistema;

- ha infiltrato i suoi uomini in tutte quelle istituzioni (da ultimo, Bank of England);

- ha portato in posizioni di governo i suoi uomini (spesso cooptati, non eletti) in tutti gli stati che contano;

- ha trasformato la BCE e il MES nei nuovi salvatori del sistema finanziario, dotati del potere di "condizionare" gli stati in difficoltà con ricette di politica economica (ma anche sociale!);

- li ha dotati di risorse illimitate, a fronte di un budget gestito da Parlamento e altri organi per tutte le altre politiche che è ridicolo: 5 mld all'anno a testa per i 27 membri;

- controlla la comunicazione di massa che alimenta le nostre paure mentre nega l'informazione reale e ogni possibilità di ragionamento collettivo. La ragione viene sostituita da dogmi (competizione internazionale, crescita, rigore, privato, mercato, profitto);

- controlla i mercati finanziari ed usa il loro potere ricattatorio (spread, agenzie di rating) per imporre politiche di austerità che aggravano oggettivamente le nostre condizioni di vita, ma anche gli stessi parametri in nome dei quali agiscono (debito/PIL);

- ha concluso un tacito patto scellerato con intere classi politiche nei paesi del sud europa: il potere viene ceduto alla finanza, in cambio del diritto dei politici di mantenere privilegi odiosi e intrallazzi mafiosi.

- tacito patto scellerato con le classi politiche della Germania e dei paesi del nord europa: il potere viene ceduto alla finanza; in cambio le regole UE (Euro, parametri di Maastricht, regole sul commercio, politiche di austerità) favoriscono - con crescente e incontestabile evidenza - le loro economie (e quindi consenso).


Solo la paura e la confusione ci spingono ad accettare: cessioni di sovranità, cessioni di patrimonio pubblico, cessioni dei diritti sociali, disoccupazione crescente, condizioni di lavoro sempre più facilmente assimilabili a quelle della schiavitù, svendita delle nostre ricchezze private, ma anche della nostra dignità di cittadini e di esseri umani.

La nostra mancanza di coraggio, nel fare chiarezza e reagire, è complice di queste conseguenze:

1) La fine della democrazia rappresentativa: gli organi che decidono sono coperti da immunità, segreto, insindacabilità; non solo BCE e MES, ma anche la nuova polizia militare Eurogendfor.

2) Le principali risorse vengono indirizzate verso il sistema finanziario internazionale.
Banche e istituzioni finanziarie (non regolate) hanno urgente bisogno di coprire le voragini di bilancio (ancora nascoste.. off balance sheet) causate dai derivati e dal credito facile, oramai irrecuperabile. Milioni di miliardi fasulli. Bolle speculative destinate a svanire, in un brusco risveglio collettivo.

3) Il tentativo di convertire - attraverso le politiche di austerità - quella ricchezza di carta nella nostra ricchezza reale: aziende, case, terreni, gioielli. Pubblici e privati.

4) La subordinazione dei lavoratori e delle medie e piccole imprese a quegli interessi: non hanno risorse dal sistema bancario/finanziario, non hanno risorse né servizi dallo stato, pagano tasse sempre più insopportabili.

5) La fine dello stato sociale: non avanza un centesimo per i servizi sociali quali sanità, pensioni, giustizia, scuola, sicurezza...


Sono sempre e solo paura e confusione che spingono ad accettare dittatura e schiavitù.


Le possibilità alternative per uscirne.

I partiti tradizionali - tutti - sembrano aver accettato il tacito accordo, dimostrando una assoluta mancanza di volontà di disciplinare seriamente il sistema finanziario, diventato autoreferente.Solo promesse vaghissime e inconcludenti.

Le proposte alternative.

Il M5S lamenta pezzi del problema ed ha il merito di aver iniziato a scoprire alcuni inganni. Ha una difficoltà evidente ad inquadrarlo nella sua interezza. Non offre risposte valide, né con gli uomini messi in campo, né con le idee. Non offre garanzie di trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, che resta accentrato per le scelte che contano, decentrato solo per quelle marginali.

Tentativi di aggregazione dei movimenti sovranisti offrono questa prospettiva:
- uscita dall'UE e dall'Euro
- demolizione della finanza speculativa
- rilancio della produzione e dell'occupazione con politiche keynesiane (mmt etc)
- maggior sensibilità verso gli interessi delle aziende (detassazione, sburocratizzazione)
- visione "privatistica" dell'economia e dei servizi
- nazionalismo
- spostamento degli interessi geopolitici del paese verso una direttrice che unisce nord africa, europa del sud, medio oriente, caucaso, Russia, oppure genericamente verso i BRICS o il sud america
- democrazia diretta di facciata (sondaggi.. promesse di riforma della costituzione per referendum etc)
- propensione ai grandi investimenti infrastrutturali
- scarsissima possibilità di partecipare al processo decisionale
- organizzazione efficiente e possibilità di finanziamenti (trasparenti?)

Tentativi di aggregazione dei movimenti da sinistra offrono questa prospettiva:
- ambiguità e scarsa consapevolezza dei problemi legati all'UE, all'Euro ed alla finanza (critica ma senza soluzioni)
- maggiore sensibilità verso gli interessi dei lavoratori e dei diritti dei cittadini
- visione "pubblicistica" dei servizi
- propensione al lavoro diffuso (grande piano di piccole opere) in settori eco sostenibili
- mantenimento degli interessi geopolitici saldamente ancorati all'Europa (USA?)
- limitata possibilità di partecipare al processo decisionale
- la democrazia diretta è ignorata
- organizzazione approssimativa, difficoltà di finanziamento.

Nessuna è pienamente soddisfacente

Possiamo:

- andare ognuno per conto proprio, laddove ci si riconosce di più

- lavorare da dentro per farli incontrare

- lavorare da fuori per costruire una alternativa che ci soddisfi pienamente (e che potrebbe essere un punto d'incontro) che definirei in questi termini (bozza che possiamo mettere a punto):

- recesso dall'UE e dall'Euro attraverso il negoziato previsto dall'art 50
- demolizione della finanza speculativa
- rilancio della produzione e della piena occupazione con politiche keynesiane
- sburocratizzazione
- riforma fiscale ex art 53
- servizi pubblici ma efficienti
- obiettivo di medio termine: l'Europa dei popoli- quorum zero
- processo decisionale partecipato e trasparente (vedi statuto) nella scelta dei candidati e nel dettaglio del programma, all'interno delle linee delineate
- grande piano di piccole opere
- partecipazioni statali nelle aziende strategiche

la discussione è aperta.

giovedì 22 novembre 2012

MESSAGGIO PER LE ELEZIONI.


AMICI, NON CREDETE ALLE PROMESSE CHE IN CAMPAGNA ELETTORALE GLI ESPONENTI DI QUESTI PARTITI VI FARANNO: PUR DI RIMANERE AL GOVERNO RACCONTERANNO QUALSIASI FAVOLA.
VI DIRANNO ANCHE, ALCUNI DI LORO, CHE IN CASO DI VITTORIA NON GOVERNERANNO CON MARIO MONTI. 
SONO BALLE.
NON POSSONO, QUESTI FARISEI, DARE ORDINI AL GRANDE POTERE FINANZIARIO SOVRANAZIONALE DI CUI MONTI E' LA MASSIMA ESPRESSIONE IN ITALIA. 
MONTI RESTERA' FINO A QUANDO IL SUO COMPITO (CHE E' QUELLO DI SMEMBRARE FINANZIARIAMENTE IL PAESE PER POI SVENDERLO) NON SARA' ULTIMATO.
SE PROPRIO L'INDIGNAZIONE E LA PRESSIONE POPOLARE RAGGIUNGERANNO LIVELLI PREOCCUPANTI LA TROIKA PROVVEDERA' A SOSTITUIRE IL SICARIO ATTUALE CON UN ALTRO DEI SUOI FEDELI, MOLTO MENO NOTO, MA PROBABILMENTE QUESTO NON SERVIRA'.
QUESTA GENTE NON POTRA' MAI ORDINARE ALCUNCHE' A MARIO MONTI: IN REALTA' E' L'ESATTO CONTRARIO.
VOTATE PER I NUOVI MOVIMENTI E GRUPPI POLITICI CHE CHIEDONO IL RIPRISTINO DI TUTTE LE NOSTRE SOVRANITA', DA QUELLA POPOLARE A QUELLA MONETARIA, E L'INTRODUZIONE DI NUOVI STRUMENTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA.

O RINNOVARSI O PERIRE.  


Renato Valusso 

martedì 13 novembre 2012

LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA di Lorella Presotto


E' fuori dubbio che ormai una gran parte di italiani rivendichi il diritto di partecipare all'amministrazione della cosa pubblica, attraverso l'esercizio della democrazia partecipativa detta anche democrazia diretta.Ho notato però che le modalità di attuazione e lo svolgimento della funzione non sono chiari a tutti, e che esistono diverse interpretazioni tra gli elettori attivi.
Anzi tutto desidero sottolineare che la democrazia partecipativa non esclude la presenza di organi rappresentativi, quali i partiti politici, o di istituzioni pubbliche, quali il Parlamento. Quello che voglio significare è che l'esercizio della democrazia partecipativa non esclude l'esercizio della democrazia rappresentativa. Esse infatti costituiscono due facce della medesima medaglia, necessarie l'una all'altra per la vita di uno Stato.Pensate a cosa accadrebbe se per ogni singola decisione, ogni singolo provvedimento legislativo, tutto l'elettorato attivo venisse chiamato alle urne. Il paese si paralizzerebbe, con conseguenze devastanti per la vita di tutti noi, non ultimi i costi insostenibili.
Questa visione non realistica della potere popolare trova la sua nascita nell'insofferenza dello stesso popolo, troppe volte sottomesso e depauperato della propria volontà.
Dunque a mio modesto avviso, non bisogna stravolgere il significato intrinseco del valore di democrazia diretta, ma bensì comprenderne esattamente i meccanismi e i limiti da porre ai delegati di esercizio.
La Costituzione della Repubblica Italiana, quella originale, emanata nel 1948, prima che subisse numerose modifiche volte solo a non attuare i principi che i padri costituenti avevano ad essa affidato, è stata dotata di tutti i meccanismi di democrazia partecipativa. I padri costituenti, tuttavia erano ben consci, che la popolazione italiana, altamente analfabetizzata all'epoca, non aveva capacità di gestire queste forme di esercizio di potere. Pur prevedendo quindi l'esercizio del referendum, della petizione e dell'iniziativa di legge popolare nella Costituzione, i suoi padri decisero di porvi dei limiti, delegando alle successive classi dirigenti, il compito di ridurre tali limiti, con relazione alla crescita culturale della popolazione, sino ad arrivare al giorno in cui, questi limiti sarebbero stati del tutto annullati. I Costituenti avevano ben in mente che solo una popolazione completamente alfabetizzata, avrebbe posseduto gli strumenti culturali per poter esercitare con razionalità e responsabilità la democrazia partecipata.
La morte prematura di uomini con forte senso dello Stato, ha però purtroppo, deviato il percorso che essi stessi avevano tracciato. Non mi soffermerò molto sull'analisi storica degli ultimi sessant'anni . E' ormai nella conoscenza di tutti noi quanto, le classi dirigenti che si sono succedute negli anni dopo la Costituzione della Repubblica, si siano adoperate per non attuare mai la riduzione progressiva di questi limiti al potere popolare, incentivando e introducendo invece nuove forme e meccanismi di controllo e limite del potere di partecipazione popolare.
Quello che vorrei che emergesse chiaramente da questa mia pubblicazione è che sarebbe del tutto irrazionale gettare via la nostra Carta Costituzionale, mi riferisco a quella originale del 1948; mentre è invece necessario attuarla secondo quella filosofia del diritto che i padri costituenti ci hanno tramandato. La nostra Carta, con la vera attuazione, e mediante l'introduzione di meccanismi che diano certezza all'esercizio della democrazia partecipativa (autonomia referendaria, estensione del referendum, tempi certi per la petizione e l'iniziativa di legge popolare), rappresenta il nostro titolo di popolo sovrano. Non compiano l'errore sull'errore. Tutto quello che esce dalle mani umane non è perfetto, ma è senz'altro perfettibile. Analizzando la storia possiamo porre riparo agli errori e conservare ciò che di buono ci è stato tramandato. Una Repubblica si fonda su diritti e doveri reciproci, che necessariamente debbono trovare sussistenza su regole comuni e condivise; sulla certezza che quelle regole siano applicabili a ciascuno di noi, affinché determinino uguaglianza e libertà, quella libertà personale di ciascuno che finisce là ove inizia quella dell'altro. 

Lorella Presotto
13 novembre 2012