martedì 6 marzo 2012

IL PARTITO CHE NON C'E': proposta di Guido Grossi. Attendiamo le opinioni dei Lettori.

Siamo lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Siamo produttivi volenterosi e responsabili. Non vogliamo essere sfruttati.

Siamo artigiani, imprenditori di dimensioni medio piccole e liberi professionisti onesti, disposti a pagare giuste tasse e ad operare sempre alla luce del sole. Vogliamo lavorare e dare lavoro.

Siamo disoccupati, troppo spesso giovani e donne, precari, lavoratori in nero: vogliamo un lavoro anche faticoso e impegnativo ma che sia lo strumento del nostro vivere con dignità.

Siamo pensionati, titolari di pensioni medio basse; abbiamo lavorato una vita ma ci sentiamo ancora utili.

Siamo cittadini che credono ancora ostinatamente nella legalità, nella democrazia, nella solidarietà verso i più deboli, nel rispetto dell'ambiente che ci ospita.

Pretendiamo, ora, una diversa giustizia sociale.


Il nostro lavoro produce tutta la ricchezza reale. Il nostro impegno realizza il vero benessere per la collettività. Un sistema perverso fa finire tutto nelle tasche di pochi ricchi, furbi e disonesti.


Desideriamo costruire una società dove la dignità della persona umana, la solidarietà fra i cittadini ed i popoli, il rispetto per l’ambiente, siano posti concretamente ben al di sopra degli interessi economici di pochi privilegiati.

Non abbiamo paura della democrazia, vogliamo partecipare. Reclamiamo il nostro diritto ad essere pienamente informati. Scegliamo, responsabilmente, di esercitare la sovranità che ci appartiene.

I partiti attuali non ci rappresentano, non ci ascoltano, ignorano i nostri bisogni. Prevaricano la nostra volontà, quando ci consentono di esprimerla. Scaricano sempre e solo su di noi i costi delle loro scelte dissennate e corrotte. Loro sono la vera antipolitica.

Abbiamo deciso di riappropriarci della nostra sovranità per trasformare in maniera democratica la società in cui viviamo attraverso le forme pacifiche e legali previste dalla Costituzione. Per rendere giusta ed accettabile la nostra civile convivenza.

Non utilizziamo le etichette di destra, sinistra, centro, perché sono state mistificate e perché abbiamo capito che vengono utilizzate, oramai, solo per dividerci.

Che nessuno osi accusarci di qualunquismo: sappiamo esattamente da che parte stare: dalla nostra.

Per questo, abbiamo fondato un partito che stia sempre dalla nostra parte, senza se e senza ma.


Speriamo ardentemente che i partiti attuali facciano sul serio la riforma della legge elettorale mettendo una elevata soglia di sbarramento.. così ce ne sbarazzeremo una volte per tutte di questa classe dirigente corrotta e auto referente, e dei partiti che hanno occupato.

Se sei disposto ad impegnarti in prima persona per realizzare, insieme ad altri tuoi pari,  una vera rivoluzione sociale, economica e democratica, sei il benvenuto.


Obiettivi prioritari

superamento delle istituzioni del neo liberismo;
piena occupazione e giusta retribuzione del lavoro;
riforma della politica; 
solidarietà e giustizia sociale;
politica estera di pace e collaborazione
modello interno a democrazia diretta e partecipata


Da contrapporre ai falsi miti della società attuale:

Il profitto ed il PIL
la competizione internazionale e l’autorità degli organismi sopra nazionali  
Ia libertà di movimento di capitali e merci
l’efficienza del privato e della grande dimensione aziendale
la rinuncia alla sovranità a favore dell'attuale Europa dei mercanti e delle banche

Perché è ormai evidente che dietro gli slogan si nascondono gli interessi di pochi, ricchi, furbi e disonesti.

Punti programmatici.

La società civile ha già elaborato studi e proposte concrete in ognuno dei settori evidenziati. Valide, semplici, attuabili. Discutiamole, scegliamo le migliori. Mettiamole insieme in un grande partito che stia, finalmente, dalla parte dei cittadini.


A)  Sostituzione del modello neo liberista

1)  Eliminazione degli strumenti di predominio della finanza sul lavoro e sulla produzione di beni reali e servizi utili.
Ripristino della sovranità monetaria attraverso la revisione dei trattati sull’Unione Europea. Se necessario, uscire da questa Unione Europea per favorire la creazione di una Europa dei popoli e dei cittadini.
Pubblicizzazione della banca centrale e delle principali banche del paese. Separazione delle banche che gestiscono depositi e prestiti dalle banche di investimento che negoziano titoli e derivati. Regolamentazione rigida dei mercati finanziari e forte limitazione dell’uso dei derivati. Controllo dei capitali in entrata/uscita. Tobin tax.

2) Revisione dei trattati internazionali.  Revisione dei trattati commerciali con paesi che sfruttano il lavoro e l’ambiente. Revisione dei trattati relativi a Fondo monetario Internazionale, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale per il Commercio. Chiusura dei rapporti bancari e commerciali con i paradisi fiscali ed i paesi che mantengono il segreto bancario.

3) Messa in sicurezza del debito pubblico.
Interventi urgenti per riportarlo in ambito domestico e sottrarre il paese dai ricatti dei mercati finanziari internazionali:
- acquisti delle famiglie italiane garantite da patrimonio pubblico;
- acquisti forzosi su capitali espatriati
Piano di rientro di lungo termine fondato su: 
- ristrutturazione della spesa pubblica improduttiva (corruzione, grandi opere inutili) a favore di investimenti produttivi nell’economia reale che producano una crescita sana
- Tassazione dedicata: patrimoniale periodica e tassa sulle transazioni finanziarie.

4) Legge sulla responsabilità sociale, civile, penale e ambientale dell’impresa.
Limiti alla grande impresa privata. Trasparenza delle catene di conrollo. Trasparenza degli atti e del bilancio  economico e del bilancio sociale. Revisione dei trattati che consentono alle multinazionali di eludere il fisco. Dazi sui prodotti della aziende che delocalizzano. 

5) Sostituzione del PIL. Creazione di indicatori di soddisfazione sociale


B) Piena occupazione ed equa retribuzione del lavoro

1)  Revisione della legislazione sul lavoro.
Contratto di ingresso unico non superiore ai sei mesi e non rinnovabile, con due mesi di prova. Poi si trasforma: tempo indeterminato o determinato. Il contratto a tempo determinato costa di più. Fissazione di minimi e di massimi retributivi. Effettiva possibilità di licenziamento per giusta causa. Difesa delle pensioni minime. Tetto alle pensioni massime.

2) Piano nazionale per la piena occupazione entro 5 anni.
Investimenti mirati nei settori ad alta intensità di lavoro e di dimensioni medio piccole attraverso piani nazionali di settore (scuola pubblica e ricerca universitaria di base, agricoltura eco sostenibile, piccola distribuzione, rete energetica da fonti rinnovabili, valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, infrastrutture turistiche, infrastrutture digitali, messa in sicurezza idrogeologica del territorio, sistema trasporti, ristrutturazione patrimonio immobiliare aree a rischio, ciclo integrato della gestione rifiuti).

3) Liberalizzazione dell’iniziativa economica di dimensioni medio piccole.
Agevolazioni fiscali, procedurali e creditizie. Liberalizzazione completa delle professioni. Divieti di vincolo tariffari. Le competenze degli ordini professionali passano allo Stato.


C)  Riforma della politica

1) Modifiche alla Costituzione
Le modifiche alla Costituzione ed i trattati internazionali che comportano limitazione di sovranità devono essere sottoposti sempre a referendum popolare.
Completamento degli strumenti della democrazia diretta. Referendum consultivo propositivo e abrogativo senza quorum e senza limiti di materia con effetto vincolante.

2) Trasparenza della PA e lotta alla corruzione.
Legge sugli organismi pubblici di controllo democratico per assicurare l'obbligo di pubblicità integrale dei principali atti della Pubblica Amministrazione, delle posizioni di conflitto di interessi, dei costi degli organi pubblici. Adozione di siti internet interattivi a disposizione di tutti per l’accesso e l'approfondimento delle informazioni.

3) Revisione della legge elettorale.
Collegio unico nazionale. Scelta del nome del candidato sempre e comunque. Possibilità di candidature individuali. Sistema proporzionale con sbarramento al 2%. Divieto di candidare persone condannate o rinviate a giudizio. Introduzione della revoca del mandato elettorale (recall).

4) Legge quadro sugli statuti dei partiti e dei sindacati a garanzia della democrazia interna.
Riduzione del trattamento economico dei rappresentanti e drastica riduzione dei costi degli organi costituzionali. Limiti dei mandati elettorali. Riduzione dei rimborsi elettorali all’80% delle somme documentate e tetto massimo alla spesa sostenibile per la campagna elettorale.

5) Definizione chiara delle disponibilità finanziarie e delle autonomie degli enti locali. Semplificazione amministrativa degli eni locali.


D)  Solidarietà e giustizia sociale

1) Riforma Fiscale.
Basata sulla capacità contributiva e la progressività delle aliquote (proposta associazione art. 53). Deducibilità delle spese documentate necessarie al mantenimento. La progressività deve riportare le differenze di reddito fra i più ricchi e i più poveri ad un livello accettabile. Emersione dell’economia sommersa attraverso la tracciabilità delle spese deducibili.

2) Riforma ammortizzatori sociali.
Sussidio di disoccupazione per max 4 - 6 mesi. Poi, obbligo di lavori socialmente utili con salario minimo.

3) Sanità pubblica.
Divieto di finanziare la sanità privata. Fine delle convenzioni. Concorsi trasparenti e controllo democratico sulla gestione degli enti pubblici ospedalieri.

4) Scuola pubblica e ricerca universitaria.
Divieto di finanziare la scuola e l’università privata. Concorsi trasparenti basati su capacità tecniche ma anche attitudinali all’insegnamento.

5) Giustizia.
Rafforzamento degli organici.
Riduzione a due livelli processuali. Revisione del codice penale per renderlo più coerente con la reale sensibilità sociale.


E) Politica estera di pace e collaborazione

1) Revisione della politica militare. 
Ripudio della guerra e degli strumenti di offesa. Investimenti per la difesa diffusa. Ripristino del servizio militare/civile obbligatorio.

2) Revisione dei trattati sull’Unione Europea.
Bisogna scegliere: o i popoli europei decidono coraggiosamente di fare il salto qualitativo verso la Federazione degli Stati Europei, basata su una Costituzione democratica e sulla sovranità popolare. Oppure, è meglio uscire dall’attuale modello istituzionale che è diventato un luogo anti democratico al servizio del business internazionale.

3) Accordi strategici
In particolare con i paesi dell’area mediterranea. Investimenti di solidarietà nei paesi del nord Africa, a fondo perduto e utilizzabili solo da imprese locali. Accordi commerciali. Accordi culturali per la reciproca conoscenza delle lingue e delle culture.


. *   *   *


Il nuovo partito deve attuare al suo interno un metodo basato sulla democrazia diretta e partecipata.

Basato sui seguenti principi.

Predisposizione di sito internet a carattere interattivo che consenta la discussione partecipata e la votazione da parte di tutti gli iscritti.

1) condivisione del programma
Il programma è sottoposto a discussione partecipata, ed a votazione periodica, aperta a tutti gli iscritti. Sia nel suo impianto, sia relativamente ad ogni proposta.

2) struttura interna.
Individuazione della struttura interna - se serve - con definizione dei livelli territoriali e centrali, mediante apposita discussione e votazione.
Gli organi interni saranno sempre scelti con votazione aperta a tutti gli iscritti.

3) scelta dei candidati.
I candidati alle elezioni saranno sempre scelti con votazione interna aperta a tutti gli iscritti. 
I candidati locali saranno scelti dagli iscritti locali. I candidati nazionali saranno scelti, invece, da tutti gli iscritti.

4) Nome e simbolo del partito saranno scelti con votazione aperta a tutti gli iscritti 



Se esistesse un partito con queste caratteristiche e questo programma, lo voteresti? 



Hai delle idee e delle modifiche da proporre? 





GUIDO  GROSSI


e-mail di Guido : info@locandadeltempo.it

Tel.  339-1625170







8 commenti:

  1. Aggiungerei il programma relativo alla previdenza dove comunque dovrebbero essere garantiti i pensionandi inserendo un' esenzione di 3,4 anni (gradualità) prima dell'applicazione

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Ho inviato la mia adesione a Guido Grossi.

    RispondiElimina
  4. Condivido pienamente il programma. Anche se ho 70 anni ritenetemi a disposizione. fradiavolodavelletri

    RispondiElimina
  5. Sottoscrivo pienamente tutto. Voterei questo partito.
    Ci sono però delle carenze, rispetto alle cose da fare per coinvolgere ad esempio i piccoli imprenditori che rappresentano gran parte del tessuto produttivo del paese. Ci vogliono più motivi per farli coinvolgere. Secondo me è un programma che rischia di essere troppo "operaista" e magari poco sentito da gran parte della popolazione .

    RispondiElimina
  6. ho un periodo in cui non riesco a stare dietro alla 'politica' : ci sono tatni manifesti interessanti, che sarebbe bello far convergere : p.es.
    http://www.soggettopoliticonuovo.it/

    RispondiElimina
  7. Ci sono tanti manifesti e.. tante realtà in cerca di incontro
    E credo proprio che un avvicinamento avverrà. Perunalistacivicanazionale (www.perunalistacivicanazionale.it) sta organizzando un incontro nazionale per fine maggio fra i movimenti che si riconoscono in intenti comuni.

    E' importante quanto sottolinea Fabio. Oggi tutto il mondo del lavoro è vittima di un sistema finanziario che sottrae risorse all'economia reale. Sono convinto che i lavoratori dipendenti, la media e piccola impresa ed i giovani in cerca di lavoro debbano unirsi per liberarci, tutti insieme, di quel pericoloso parassita.

    E' assolutamente inconcepibile che la BCE possa trovare 1000 miliardi di euro per salvare le banche private e non si trovi un centesimo per rilanciare in Europa la produzione ed il lavoro. E' un sistema che va cambiato alla radice.

    RispondiElimina
  8. Condivido il vs programma,ma non il metodo per arrivarci.
    Nessun partito in questo sistema può far qualcosa;sarà inevitabilmente risucchiato nel meccanismo parlamentare che non poerterà a nulla.E' l'intero sistema politico che va cambiato e non si può fare dall'interno,come é stato ampiamente dimostrato.

    L'ASTENSIONE NON E' SOLO PROTESTA,E' UNA OPZIONE POLITICA

    Tutti i sondaggi danno un gradimento dei partiti dal 5-8%....il non voto é l'unica arma (pacifica...) che ha in mano il cittadino per sfiduciare questa indegna classe politica.Non a caso invitano tutti a votare per qualunque partito (é la stessa zuppa...),al fine di perpetuare comunque la loro sopravvivenza e la truffa dei rimborsi elettorali.L'unico timore che hanno é che il cittadino non voti.Sanno benissimo che un'astensione di massa,qualunque fosse il risultato elettorale,renderebbe ogni governo che ne uscirebbe POLITICAMENTE inadeguato,impossibilitato a governare.Cadrebbe al primo ostacolo.In Italia (non siamo gli usa...) non si può governare con un 50-60% di astenuti.
    Il governo non avrebbe nessuna credibilità.Ed é banale riportare la formuletta:" quindi se anche per assurdo nella consultazione elettorale votassero tre persone,ciò che uscirebbe dalle urne sarebbe considerata valida espressione della volontà popolare e si procederebbe quindi all'attribuzione dei seggi in base allo scrutinio di tre schede."
    Si vede come sia fuorviante il solo calcolo NUMERICO,senza considerare il dato POLITICO.

    Una grande astensione di massa porterebbe inevitabilmente ad una nuova Costituente per riformare regole e architettura dello Stato,oltre a spazzar via la vecchia classe politica ormai sfiduciata.
    Solo dopo questa operazione si potrebbe tornare a votare.
    Ma al di là di queste considerazioni tecnico-politiche,mi chiedo con quale coraggio,dopo tutto quello che stiamo subendo,uno potrebbe ancora votare questi indegni parassiti e incapaci!!!!
    Dopo ogni elezioni li vedete e li sentite parlare in trasmissioni televisive in cui spadroneggiano senza contraddittorio aiutati da conduttori compiacenti perché anche loro membri della Casta ; li ascoltate mentre rivendicano meriti che non hanno ; li udite chiedere il vostro aiuto per salvare il Paese che loro hanno portato a questo punto ;li guardate snocciolare programmi irrealizzabili perché finanziariamente insostenibili ; li osservate aggredirsi l’un l’altro, rinfacciarsi torti reciproci che a voi hanno causato l’assenza un governo equo e solidale ; li vedete rivendicare la loro autonomia, unicità e coerenza, già immaginando gli inciuci (che loro chiamano “accordi ”, del tutto fuori dal controllo degli elettori) ,li sorprendete parlare delle vostre difficoltà a far quadrare i conti, mentre loro beneficiano dei milioni di euro del rimborso elettorale in Parlamento.
    Un'altra bella trovata della nostra Costituzione cartaginese é che non esiste la revoca del mandato parlamentare,così che il vostro eletto può fare quello che gli pare alla faccia delle ragioni per cui é stato votato.

    La gente ha paura di essere sincera. La gente vota turandosi il naso. Cosa uscirà mai di buono? Non non riesce piu´ a concepire un mondo senza nessuno che li prenda per i fondelli?Ripetere “mi sono fidato di questi signori ed ho sbagliato ancora una volta”?
    E' ora di finirla di votare i meno peggio.
    Solo una forte rottura potrà indurre un qualche cambiamento.
    E ricordatevi sempre che il voto non é un dovere,ma un diritto.


    Se si uscirà dai luoghi comuni che ineriscono all'astensione,ci si accorgerà che un suo massiccio risultato é l'unico mezzo per realizzare il cambiamento.No lo potrà fare nessun nuovo partito,ammesso e non concesso che superi un eventuale sbarramento del 4-5%.Non riuscisse,sarebbero tutti voti persi.
    Il potere dei partiti deriva dal voto,non votandoli spariranno.Ed é quello che ora serve,sfiduciare tutta questa classe politica.
    Se poi il popolo continuerà a votare,beh allora si merita tutto quanto gli accade.

    RispondiElimina