martedì 29 maggio 2012

BUONE NOTIZIE PER I DIPENDENTI DELLA Gdm di REGGIO CALABRIA

Finalmente una svolta positiva nella travagliata vicenda della Gdm di Reggio Calabria e segnatamente per i 490 lavoratori in cassa integrazione dal 10 luglio 2011 e le loro famiglie: proprio ieri, lunedì 28 maggio 2012, durante una riunione in Prefettura, il commissario straordinario dell' azienda Avv. Marcello Parrinello, nominato dal Ministero dello Sviluppo economico, ha chiesto la risoluzione del contratto con la società Eurologistick, che nel luglio 2011 aveva rilevato in affitto l'azienda, su disposizione del tribunale di Milano, senza però poi mantenere fede all' accordo stipulato il 15 luglio 2011 con le OO.SS. Cgil, Cisl, Uil e Ugl , alla presenza del Viceprefetto Dott.ssa Antonia Surace, che prevedeva la riassunzione totale del personale.
Ora, non rimane che sperare in un'opera attenta di selezione delle imprese che vorranno farsi avanti per rilanciare un' attività che fino a poco tempo fa era leader nel reggino.
Auguri di Buon Lavoro agli Operatori impegnati in questa delicata e complessa azione e per tutti i Lavoratori e le loro Famiglie.

Renato  Valusso

La lettera dei dipendenti Gdm ai media, pubblicata da Qui Libera Italia il 6 maggio 2012:v. qui. 

Il verbale della riunione in Prefettura del 28 maggio 2012 : 

domenica 27 maggio 2012

IL PIRATA

ERA GIUNTO
DA
POCO
IN QUELLA TERRA
STRANIERA
NUOVA
PER LUI
RICCA
E SCOSTANTE

LA PRIMA NOTTE
L'AVEVA
TRASCORSA
ALL'ADDIACCIO
DIETRO
A UNA VECCHIA
AUTORIMESSA

POI
CON ALTRI
ERA
ANDATO
AL LAVORO

UN LAVORO VILE
SPREZZATO
MA
SAPEVA
CHE DI LI'
A POCO
AVREBBE
TROVATO DI MEGLIO

SI ERA
FATTO
PRESTARE
DEI SOLDI
DAL CAPOCCIA
PER MANGIARE
IN
ATTESA
DELLA PAGA

FIN QUANDO
L'ALLOGGIO
NON
SAREBBE
STATO
PRONTO
AVREBBE DORMITO
IN UNA
BARACCA
CHE
SI ERA
COSTRUITO DA SOLO
CON LE SUE FORTI
INSTANCABILI
MANI

NON
FACEVA FREDDO
E NON
VOLEVA
DORMIRE
ASSIEME
A UNA DECINA
DI ALTRI
IN UN PAIO
DI STANZE
COME
LE BESTIE

FACEVA AMICIZIA
FACILMENTE
LAVORAVA
SODO
E
NON PERDEVA
TEMPO
PIACEVA
AI COMPAGNI
E
AGLI STRANIERI.

GLI ALTRI
SPECIE
QUELLI
DEL SUD
SOFFRIVANO
LA NOSTALGIA
DI CASA

LUI
NON LI
CAPIVA
SI VEDE
CHE
AVEVANO LASCIATO
COLLINE DOLCI
E ULIVI

LUI
SOLO FREDDO
MISERIA
E QUELLA
MALEDETTA POLENTA
CHE
DA
QUANDO ERA VIA
NON MANGIAVA
NON
LA AVREBBE
MANGIATA
MAI PIU'

MISERIA
FREDDO
UMILIAZIONE
SOLO
QUESTO
RICORDAVA

SCRIVEVA
A
UNA RAGAZZA
CHE
ERA
RIMASTA
LAGGIU'
DA DOVE
SE NE ERA
ANDATO
E LEI
GLI
CHIEDEVA
QUANDO
SI SAREBBERO SPOSATI
QUANDO
SAREBBE TORNATO
MA LUI
NON VOLEVA
TORNARE PIU'

TROVO'
PRESTO
UN LAVORO
MIGLIORE
E
IMPARAVA
LA NUOVA LINGUA
SEMPRE
MEGLIO
MANGIAVA
A SAZIETA'
E
FUMAVA
DELLE BUONE
SIGARETTE

PRESTO EBBE
UN APPARTAMENTO
DEI
BEI VESTITI
UNA PROMOZIONE
E
ANDAVA A SCUOLA
PER
PERFEZIONARE
LA SUA PROFESSIONE

UNO
DEI CAPI
LO PRESE
IN
ANTIPATIA
CERCO'
DI CACCIARLO
MA
FU CHIARO
DI LI'
A POCO
CHE CON LUI
NON
SI SCHERZAVA

UNA NOTTE
LACRIME BRUCIANTI
GLI
SCESERO
LUNGO
IL VISO IMMOBILE
MENTRE
SCRIVEVA
ALLA RAGAZZA
DEL PAESE
CHE
NON L'AMAVA PIU'
NON
ERA VERO
MA LEI
VOLEVA RESTARE
E LUI
NON VOLEVA
TORNARE PIU'
MAI PIU'

POLENTA
FREDDO
E UMILIAZIONI

ERA DIVENTATO
CAPO
L'UNICO
CAPO ITALIANO
DELLA DITTA
E
LA FIGLIA PIU' GIOVANE
DEL PADRONE
GLI
MOSTRAVA
SIMPATIA
ERA GENTILE
TRANQUILLA
E CARINA
LUI
NON L'AMAVA
MA LA SPOSO'
LO STESSO.

SI ARRICCHI'
SI ISTRUI'
EBBE
DALLA MOGLIE
STRANIERA
TRE FIGLI

GLI ANNI
ERANO PASSATI
ORA
ERA
VECCHIO
E AVEVA
FATTO
MOLTE COSE
AVEVA VISTO
PAESI LONTANI
E IN ITALIA
ERA ANDATO
UNA SOLA VOLTA
QUANDO
ERA MORTA
SUA MADRE

FU IN UN MATTINO
DI NOVEMBRE
QUANDO
AVVERTI'
UNA
FITTA
AL PETTO
CHE
SEPPE
CHE PER LUI
LA VITA
FINIVA

ORA ERA
SOLO
DI FRONTE
ALLA MORTE
SOLO
E
LE STETTE
DI FRONTE
CON
UNO SGUARDO
DI SFIDA

ANCHE QUELLO
ERA
UN PAESE STRANIERO
DA
CONOSCERE
DA
AFFRONTARE
E
FORSE

DA VINCERE.

r. v.

POTERE DELLA TV E RIVOLTE A CHIACCHIERE

ADESSO LA RETE IMPAZZISCE PER PAOLO BARNARD, IL GIORNALISTA CHE ALLA TV DURANTE LA TRASMISSIONE DI RAI2 
L'ULTIMA PAROLA DEL 25 MAGGIO 2012 HA DATO DEL "BUGIARDO" E DEL "CRIMINALE" A MARIO MONTI.
TUTTI ADESSO VOGLIONO CONOSCERLO, VOGLIONO SAPERE CHI E'; SI SPRECANO I COMMENTI POSITIVI.
MA NON E' PASSATO POI TANTO TEMPO DA QUEI MESI DEL 2009 QUANDO SEMBRAVA CHE A CONOSCERE LA SUA OPERA DI RICERCA E DI DIVULGAZIONE IN ITALIA FOSSIMO IN TRE.
DEFINITI DAI PIU' COME DEI TIZI FUORI COME DEGLI SQUALI AL LARGO; LA SUA PERSONA CONSIDERATA CON DISPREZZO E I SUOI ESTIMATORI SPESSO DEFINITI DEI FANATICI O DEI DISADATTATI QUANDO NON VENIVAMO ADDITATI PERFINO COME DEGLI AGITATORI PRO BERLUSCONI.
IL VERO GRANDE NEMICO PER GLI ATTIVISTI DI QUEL PERIODO ERA SILVIO BERLUSCONI E NON C'ERA MALE ITALIANO CHE NON VENISSE IMPUTATO ESCLUSIVAMENTE ALL'UOMO DI ARCORE.
LA MODERN MONEY THEORY IRRISA ( " STAMPARE SOLDI PER CREARE RICCHEZZA? CHE CAZZATA!"), L'UNIONE EUROPEA DIFESA ACRITICAMENTE DAI MOLTI ( "SCHERZATE?!? GUAI SE NON CI FOSSE...CON IL DEBITO PUBBLICO CHE AVEVAMO NON CE L'AVREMMO MAI FATTA DA SOLI...") E LE SUE TESI SUPPORTATE DA ANNI DI STUDIO E DA ECONOMISTI DI STATURA INTERNAZIONALE BOLLATE COME "COMPLOTTISTE" DA "ESIMI" CHE NON SI ERANO PROVATI NEPPURE A INTERESSARSENE O CHE NON AVEVANO MAI SFOGLIATO UN TESTO DI ECONOMIA IN VITA LORO.
ADESSO, UNA VOLTA DI PIU', E' L'EMOTIVITA' A FARLA DA PADRONA: A IMPRESSIONARE FAVOREVOLMENTE L'IMMAGINARIO COLLETTIVO E' LA FRASE PRONUNCIATA CON L'ATTEGGIAMENTO DA CAVALIERE DELLA VALLE SOLITARIA, SOLO CONTRO TUTTI, DAVANTI ALLE TELECAMERE DI RAI2 DA QUEL TIZIO CHE ASSOMIGLIA UN PO' A UNA ROCKSTAR.
MA QUANTI CERCHERANNO VERAMENTE DI CAPIRE PERCHE' L'HA FATTO E CHE COSA C'E' DIETRO A QUELLE PAROLE?
QUANTI SI SFORZERANNO ALMENO DI ANDARE AL DI LA' DEL MERO FATTO DI UN CITTADINO ITALIANO CHE HA PUBBLICAMENTE DETTO QUELLO CHE ORMAI PENSANO A MILIONI, CERTAMENTE NON SOLO IN RETE, DELLA QUARTA CARICA DELLO STATO?
AUGURIAMOCI, PER IL BENE DELL'ITALIA, CHE SIANO IN MOLTI COLORO CHE VORRANNO CAPIRCI DI PIU' E CHE SI ACCOSTERANNO IN QUESTI GIORNI ALL'OPERA DI PAOLO CON LUCIDO SPIRITO CRITICO E NON SULLA BASE DELL'ONDA EMOTIVA CHE UN EPISODIO COME QUELLO DI VENERDI' SERA HA INEVITABILMENTE CREATO.
ALTRIMENTI, ANCORA UNA VOLTA, SARA' STATO TUTTO INUTILE.


  Renato Valusso




                        

  


                        http://democraziammt.info/site/

V.  anche:   il  Summit  MMT  di  Rimini  
                          

mercoledì 23 maggio 2012

VERGOGNA AL CLERO

Dal sito Diario Del Web, martedì 22 maggio 2012

CITTÀ DEL VATICANO - Entrano in vigore, senza alcuna sorpresa, le annunciate linee-guida della Cei «per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici» richieste dalla Santa Sede ad ogni episcopato mondiale.

Come ampiamente previsto, il documento stabilisce che «il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio, non ha l'obbligo giuridico di denunciare all'autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto» in merito ad abusi sessuali compiuti da sacerdoti su minori. Tuttavia è «importante la cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell'ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria civile». Una linea giurisprudenziale che non prende in considerazione la fattispecie del favoreggiamento della pedofilia e che venne preannunciata nel maggio del 2010, quando il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, spiegò che «la normativa italiana non prevede l'obbligo di denuncia in questi casi».

Le linee-guida - una decina di cartelle - espongono la procedura della prima «accurata ponderazione circa la verosimiglianza» delle notizie sugli abusi sessuali compiuti da un sacerdote su un minore, poi la «indagine previa» e il successivo procedimento canonico. «E' opportuno che una documentazione del caso rimanga nell'archivio segreto della Curia». Nel secondo capitolo le linee-guida affrontano il tema dei «rapporti con l'autorità civile». Oltre all'assenza di un obbligo di denuncia, il documento Cei prevede che, in forza del codice penale italiano (articoli 200 e 256) e della revisione del Concordato (articolo 2), «i vescovi sono esonerati dall'obbligo di deporre o di esibire documenti in merito a quanto conosciuto o detenuto per ragione del proprio ministero». Le linee-guida si concludono precisando che «ferma restando la competenza della Congregazione per la Dottrina della Fede, la procedura relativa ai singoli casi è di competenza del Vescovo del luogo ove i fatti stessi sono stati commessi. Nessuna responsabilità, diretta o indiretta, per gli eventuali abusi sussiste in capo alla Santa Sede o alla Conferenza Episcopale Italiana».

Le linee-guida contro la pedofilia erano state chieste dalla Santa Sede a tutti gli episcopati mondiali, con una lettera circolare del maggio 2011, successiva allo scoppio dello scandalo nel 2010 e il 'giro di vite' della normativa canonica voluta dal Papa. Era proprio il maggio di quest'anno la scadenza e il documento italiano, elaborato nei mesi scorsi e presentato ai vescovi riuniti in questi giorni nell'assemblea episcopale di primavera, ha già fatto «un passaggio informale ma autorevole» dalla Congregazione vaticana per la Dottrina della fede, che «ha preso atto che la Conferenza episcopale italiana ha recepito debitamente» le indicazioni vaticane, ha riferito in conferenza stampa il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata.

«Il triste e grave fenomeno degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di chierici sollecita un rinnovato impegno da parte della comunità ecclesiale, chiamata ad affrontare la questione con spirito di giustizia, in conformità alle presenti Linee guida», è l'esordio del documento, secondo il quale «assume importanza fondamentale anzitutto la protezione dei minori, la premura verso le vittime degli abusi e la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi».

Le linee-guida non recepiscono, peraltro, una serie di indicazioni elencate nella circolare vaticana. Tra l'altro, quel documento raccomandava che «le autorità ecclesiastiche si impegnino ad offrire assistenza spirituale e psicologica alle vittime»; sottolineava la necessità di riservare «una diligenza particolare» al «doveroso scambio d'informazioni in merito a quei candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che si trasferiscono da un seminario all'altro, tra diocesi diverse o tra Istituti religiosi e diocesi»; sottolineava l'esistenza di programmi educativi in ambito ecclesiale «di prevenzione, per assicurare 'ambienti sicuri' per i minori»; ricordava che il Papa ha incontrato diverse vittime di preti pedofili e sottolineava che «la Chiesa, nella persona del Vescovo o di un suo delegato, deve mostrarsi pronta ad ascoltare le vittime ed i loro familiari e ad impegnarsi per la loro assistenza spirituale e psicologica». L'ascolto delle vittime e un «più rigoroso percorso formativo dei sacerdoti» erano peraltro presenti, a quanto si apprese, nella bozza delle linee-guida approvate oggi.

In conferenza stampa, monsignor Crociata ha peraltro reso noto, per la prima volta, un dato preciso di abusi sessuali emersi nel decennio che va dal 2000 al 2010, ricavato da una «ricognizione» compiuta presso le diocesi italiane nel corso degli ultimi anni. Sono 135 i casi «non solo verificatisi, ma emersi» nel corso del decennio, ha riferito in una conferenza stampa dell'assemblea di primavera della Cei. La cifra è relativa al numero di sacerdoti accusati, non al numero di abusi compiuti. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presule ha precisato che 135 sono i sacerdoti segnalati alla congregazione per la Dottrina della fede, il dicastero vaticano responsabile del 'dossier' pedofilia, mentre alla magistratura italiana sono stati denunciati 77 sacerdoti. Sul complessivo numero di 135, la congregazione della Santa Sede è giunta a 53 condanne e 4 assoluzioni, mentre i restanti 78 casi sono in istruttoria. Sulle 77 denunce giunte alla giustizia italiana, 22 preti sono stati condannati in primo grado, 17 in secondo grado, 21 hanno patteggiato, 5 sono stati assolti, 12 archiviati.

                       * * *

                                                                                                                                                  In  poche parole, è sancito che ''il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale nè di incaricato di pubblico servizio, non ha l'obbligo giuridico di denunciare all'autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto'' in merito ad atteggiamenti e violenze di matrice pedofila perpetrati da dei sacerdoti su dei minori mentre si parla fumosamente di ''cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell'ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria civile''.
Dire che è agghiacciante mi pare poco.
Con il massimo rispetto per chi crede veramente e per quei sacerdoti ( ce ne saranno!) che in cuor loro non condividono queste indicazioni: che fastidio mi fa provare dover assistere al giorno d'oggi alle illecite e ingiuste prevaricazioni della Chiesa di Roma, di questo Stato Vaticano che, quando gli fa comodo, si autodefinisce "straniero" mentre, quando non gli comoda, si sostituisce quasi a quello italiano, mettendo le mani in tasca anche ai molti che non militano nelle sue fila e, magari anche grazie a delle amicizie con qualche potente al quale si scusa un po' tutto, dalla bestemmia alle ruberie, si arroga un bel po' di vantaggi.
Tutto questo proseguendo sempre a voler imporre le proprie regole anche a coloro che suoi seguaci non sono. 
E adesso questo. 
Voi, uomini di Chiesa che avete deciso quanto sopra:  siete  da  disprezzare.

Clero,  vergognati.  


  Renato  Valusso




      
Il cupolone non tradisce i suoi scagnozzi.
La casta rimane chiusa a riccio in un muro d'omertà che ne svela la vera natura.
Pedofilia, caso Orlandi, scandali finanziari.
Tutti i cancelli rimangono chiusi, meno quando c'è da riscuotere soldi.
Contributi, donazioni e pizzo sulle tasse degli italiani.
In quel caso ogni porta si apre. 


   Roberto  Mangosi


martedì 22 maggio 2012

GLI ANNI DEL FUOCO

NO
NON VOGLIO
CHE
RITORNINO
GLI ANNI
DEL FUOCO

RICORDO
QUANDO
MIO PADRE
RIENTRAVA
STANCO
DAL LAVORO
E
SI SEDEVA
A TAVOLA
ACCENDEVA
IL TELEVISORE
E DICEVA:
VEDIAMO
CHI
HANNO AMMAZZATO
OGGI

NO
NON VOGLIO
CHE
RITORNINO
LA PAURA
IL SOSPETTO
CHE
PERFINO
CHI
TI STA
ACCANTO
SULL'AUTOBUS
POSSA
ESSERE
DIVERSO
DA
QUELLO
CHE
SEMBRA

E LE
MASCHERE
MORTUARIE
DEI
POLITICI
NELLE
IMMAGINI
DELLA TV
IN
BIANCO E NERO
FORIERE
DI
LACRIME IPOCRITE
E DI
MESSAGGI
AI
LORO
SODALI
NELL'OMBRA
E NEI
PARLAMENTI
STRANIERI

NO
NON DEVONO
ESSERE
LA PISTOLA
LA BOMBA
O
IL BASTONE
A
DARCI ORDINI
O
A FARCI
CREDERE
A UNA
RIVOLUZIONE
CHE
NON E' VERA

DOBBIAMO
COSTRUIRE
STRADE
NUOVE
INSIEME
TUTTI

SENZA PAURA

GUARDARE
NEGLI OCCHI
IL POTERE
MISERABILE
CHE
PASSA
INDIFFERENTE
SOPRA
ALLE
MIGLIAIA
DI SUICIDI
PER
DISPERAZIONE
COME
SE
SI PARLASSE
DI
PATATE

NON SONO DEGNI
DI
ESSERE
I NOSTRI
GOVERNANTI
NON
SONO DEGNI
NEPPURE
DI
PULIRCI
LE SCARPE

MA
NON FAREMO
IL
LORO GIOCO

NON
TORNERANNO
GLI
ANNI
DEL FUOCO.

Renato Valusso

lunedì 21 maggio 2012

COMUNICATO DI PAOLA MUSU, L'AVVOCATO DI CAGLIARI CHE HA DENUNCIATO MONTI E NAPOLITANO.

Da Leggo del 10 aprile 2012:


CAGLIARI - Ha rapidamente varcato i confini della Sardegna la storia di Paola Musu, avvocato coraggioso di Cagliari. La Musu, supportata da un diffuso movimento on-line che non smette di crescere, ha sporto denuncia nei contronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio Mario Monti, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento. Questi i reati (pesantissimi) contestati secondo la denuncia depositata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari: attentato contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato; associazioni sovversive; attentato contro la Costituzione dello Stato; usurpazione di potere politico; attentato contro gli organi costituzionali; attentato contro i diritti politici del cittadino; cospirazione politica mediante accordo; cospirazione politica mediante associazione.
Al centro della denuncia, l'arrivo del governo tecnico, non eletto, ma calato dal diktat della Bce e delle banche internazionali. Un evento politico che molto ha fatto discutere, ma ora dalle parole la Musu passa ai fatti con una denuncia completa e dettagliata.
Secondo l'avvocato Paola Musu la prima violazione, nell'operato di Monti e del suo governo, sarebbe contro l'articolo 1 della Costituzione: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". La denuncia continua: "Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa, ed attraverso i suoi strumenti, che un popolo determina le sue sorti. Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva dalla facoltà e dal potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso "essere", compromettendone la sua stessa esistenza".
Effettivamente è nella sovranità monetaria il nocciolo della questione economica e della crisi finanziaria: questa sovranità di fatto ora appartiene alla Banca Centrale Europea e alla sua diretta espressione (il governo Monti) e non più al popolo italiano. 
Nella fotogallery allegata trovate il testo integrale della denuncia, qui la pagina Facebook di sostegno e qui la petizione on-line di sostegno.

                          ***  

Video di Paola Musu pubblicato su YouTube il 17 maggio 2012



Guarda il video su YouTube

  r. v. 

domenica 20 maggio 2012

LA LIBERTA' NON E' UNA BANDIERA

HO CONOSCIUTO LA CORTESIA DEI DEMOCRISTIANI
E LA LORO IPOCRISIA
LA FORZA DEI VERI COMUNISTI
E IL LORO FANATISMO
IL SENSO PRATICO DELLA DESTRA
E LA SUA BRUTALITA'

HO CERCATO
DI COMPENDIARE
IL BUONO
CHE
HO TROVATO
IN OGNUNO

SENZA PER QUESTO
RINUNCIARE
A UN MIO
ORIENTAMENTO

PARLAMI, CATTOLICO
IO
NON CREDO
MA TI ASCOLTERO'
PARLAMI, COMUNISTA
TI ASCOLTERO'
PARLAMI, FASCISTA
IO TI ASCOLTERO'

MA NESSUNO
DI VOI
MI
DICA MAI
IO SONO
LA VIA

LA VIA
BISOGNA
TROVARLA
DA SOLI

PER POI
ANDARE AVANTI
ASSIEME
DA AMICI
DA COMPAGNI
O
SEMPLICEMENTE
DA ESSERI UMANI

LIBERO VERAMENTE
E' CHI
NON DISPREZZA.

                    R. V.

CHE CI SIA DI MONITO QUELLO CHE STA SUCCEDENDO.

Come facciamo a non pensare che ci sia un interesse ben preciso dietro questi attentati? 
Ci vuole il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: strategia della tensione.
Crisi economica e crisi della sicurezza sociale producono entrambe una stessa reazione emotiva: richiesta di ordine, bisogno di un salvatore, costi quel che costi.
Lo stesso interesse così cinico e spietato di chi è disposto a causare una recessione ingiusta ed inutile, con il pretesto dell'austerità e con l'obiettivo neppure celato di piegare le volontà dei cittadini alla richiesta di "cessioni di sovranità".
Richiesta annunciata e perseguita sistematicamente da un governo di tecnocrati che stanno attuando la peggiore delle rivoluzioni antidemocratiche, che stanno cambiando la Costituzione senza che ne venga data ampia notizia al Paese, senza reale dibattito in parlamento. Stravolgono le regole della democrazia conquistata con fatica e sofferenze. Azione sostenuta da una classe politica dirigente asservita, ottusa, incompetente, che esegue senza capire.. perché ha interesse a non capire.
Complici. Consapevoli o meno, sinceramente non fa differenza: colpevoli. Politicamente colpevoli, senza appello!
Degli stessi interessi che oggi spargono sangue senza pietà e senza apparente ragione per indurre le stesse reazioni.
Chi è scontento dell'oggi e teme il domani, è disposto a barattare la libertà e la democrazia con la speranza della sicurezza, con il bisogno di pace.
Ma può esistere pace senza democrazia?
Guai a perdere la testa. 
Guai ad accettare o a desiderare reazioni speciali, norme speciali, misure speciali. Chi le offrirà, chiunque le chieda, non può essere in buona fede.
Resistere, come i nostri padri e i nostri nonni hanno resistito alle dittature - da qualunque parte provengano - perché la Democrazia è un bene troppo prezioso per farcelo strappare di mano.
Questo movimento può e deve diventare un baluardo contro quanti tenteranno di chiedere misure speciali. Riferimento di chiunque creda fermamente nel valore fondamentale della legalità, della libertà, della democrazia.
E' inevitabile la reazione istintiva. Cresce la possibilità di eventi destabilizzanti. Diamolo per scontato.
Questo è il momento in cui dovremo dimostrare tutta la nostra fermezza e maturità, superando generosamente ogni divisione e guardare dritto alla meta: o costruiamo in fretta una proposta seria, democratica, credibile, ampia.. o saremo travolti dagli eventi.
Ferma come non mai la barra della democrazia, il bisogno di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini. Un bisogno enorme al quale dobbiamo offrire immediata risposta.
Il 27 maggio usciamo dall'assemblea con le idee chiare su come è costituita l'organizzazione centrale. 
Mercoledì mettiamo a punto le proposte sul tappeto e arriviamo decisamente ad una soluzione ragionevole e condivisa. se sarà necessario, ricorreremo al voto fra alternative sul tappeto, da fare in assemblea e sul sito. 
Dobbiamo poi dare indicazioni precise per le organizzazioni territoriali, perché è nell'incontro sul territorio che si vince la sfida. Incontriamoci, senza riserve, con tutti quelli in buona fede. Sul territorio ci si conosce, ci si confronta più facilmente. Intrepretiamo con intelligenza e apertura i paletti, guardando alla sostanza delle cose e non alla forma. Definiamo infine come scegliere nome e simbolo: dobbiamo diventare rapidamente visibili e riconoscibili.
Subito dopo il 27, dobbiamo lanciare - tutti insieme - una grande sfida per l'autunno: un evento nazionale interamente dedicato ai cittadini, tutti, tanti, tantissimi, per offrire loro il riparo accogliente di una struttura concepita per realizzare un modello sociale basato sui valori che sicuramente tutti noi condividiamo di giustizia, libertà, legalità, sostenibilità sociale economica ed ambientale.
Per l'8 settembre, data simbolica, ad evocare la nostra determinazione a resistere a qualsiasi dittatura ci vogliano imporre, finanziaria o populista che sia!
Con un lenzuolo bianco, come suggerito da Davide, tempo fa, e da Claudio, oggi su facebook: vessillo del nostro candore e del rifiuto di farci strumentalizzare da qualsiasi colore.
Usiamo tutto il nostro buon senso, le nostre energie, la nostra disponibilità, la nostra umiltà, le nostre competenze.
Se ci lasciamo abbattere dalle diffidenze, ci perderemo per strada. E lo porteremmo sulla coscienza. Superiamole con generosità le paure, le tentazioni di leaderismo e verticismo, le diffidenze reciproche. 
Dobbiamo scendere per le strade e nelle piazze, ma guai a farlo in segno di protesta: non cercano altro che un pretesto.
Dobbiamo portarci le nostre proposte, in mezzo ai cittadini, pacificamente democraticamente ed ordinatamente. Quelle che avremo saputo elaborare, selezionare, condividere. Le dobbiamo portare nelle strade per far capire che dietro i valori che condividiamo, esiste la possibilità concreta di un mondo migliore, umano, sostenibile.
Per l'8 settembre, dobbiamo aver elaborato e condiviso le principali proposte che qualifichino il nostro movimento come l'unica alternativa seria, democratica, capace di dare risposte alle domande sempre più angosciate dei cittadini italiani, e non solo.
Se crediamo in noi, e nel percorso intrapreso, diventeremo, tutti insieme, invincibili.

  Guido Grossi




venerdì 18 maggio 2012

IL BIVIO

Il dibattito sociale è fortissimo a causa delle misure di austerity dettate nell’intera Europa. Il nostro paese, che ci dicono fortemente esposto nel debito pubblico, é stato ridotto in briciole, prima da governi eletti ma faragginosi e inetti, poi da un governo tecnocrate non eletto.
La povertà aumentata a dismisura é destinata ad accrescere ancora.
E’ uno Stato miserevole il no...stro, nel quale le condizioni di indigenza di una larghissima fascia della popolazione sono inversamente proporzionali alla miserevole mancanza di valori di una classe dirigente inetta, incapace e meschina, disposta a tutto, anche a svendere quei valori di democrazia conquistati col sacrificio e il sangue, pur di mantenere il proprio status-quo.
Ma come é possibile svendere una democrazia? C’è una Costituzione, scritta a salvaguardia dei diritti imprescindibili di ciascuno?!
Einstein affermò “ non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so come si combatterà la quarta, con le pietre”
Questa frase, contiene una grande rivelazione, che oggi si presenta in tutta la sua crudezza.
Nel 1992 nasceva col Trattato di Mastricht l'Unione Europea. Sin dagli inizi é emersa la necessità di dare all’Unione una Carta Costituzionale nella quale tutti i popoli aderenti potessero riconoscersi e dalla quale far poi discendere le leggi comunitarie.
La prima bozza della Carta Costituzionale fu bocciata nel 2005 dai referendum francese e olandese. L’opinione dei due popoli era che la Carta conteneva norme che contrastavano con le Costituzioni di entrambi i paesi e che mettevano in serio pericolo la democrazia.
La seconda elaborazione, Il Trattato di Lisbona, non fu sottoposta a referendum popolare, fu sottoscritto dalle classi dirigenti europee in assoluta segretezza, senza che i contenuti ne venissero prima divulgati e approvati dai popoli europei. Perché ??
Il Trattato di Lisbona, che integra e corregge il precedente Trattato di Mastricht, costituisce la Carta Costituzionale europea. Le sue 329 pagine comprendono normative inquietanti:
- il Trattato cancella la sovranità di Stato dei paesi Membri, poiché nomina l’Unione unico soggetto dotato di potere normativo e obbliga gli stati membri a recepire ed attuare nei loro territori la legge emessa dall’Unione;
- esautora gli stati membri della sovranità economica e monetaria istituendo una Banca Centrale Europea, unico soggetto che a proprio insindacabile giudizio stamperà moneta per tutta l’unione e impartirà direttive a tutti i paesi dell’unione in campo economico e finanziario;
- sebbene il trattato di Lisbona recepisca la carta fondamentale dei diritti dell’uomo e il valore della vita di ogni essere umano, in nota in calce all’art. 2 del capoverso “Diritto alla vita” viene riportato quanto segue :
>>>>La morte non si considera inflitta in violazione di questo articolo quando risulta da un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario:
1. per assicurare la difesa di ogni persona dalla violenza illegale;
2. per eseguire un arresto regolare o per impedire l'evasione di una persona regolarmente detenuta;
3. per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o una insurrezione.
Il Trattato inoltre:
- vieta qualsiasi tipo di manifestazione contro l’Unione europea
- sancisce l’obbligo di ciascun paese membro di adottare risoluzioni di guerra contro altri stati qualora l’Unione europea lo ritenga necessario per la salvaguardia della stessa Unione pena l’intervento armato dell’esercito europeo nel paese disobbediente;
- istituisce che l’intera Unione sarà governata da 27 membri nominati (non eletti).>>>>>
Questo Trattato, in sostanza e in realtà, instaura un sistema dittatoriale e introduce la pena di morte. La polizia potrà sparare su chiunque potrebbe costituire un pericolo. Chi deciderà se si tratta di una manifestazione o di un’insurrezione? Chi deciderà se quel soggetto é da abbattere perchè pericoloso? Non sono previsti tribunali, difese e quant’altro.
SI TRATTA DI UN ATTO GRAVE, ABERRANTE, UN ABOMINIO, CHE POTEVA ESSERE SOTTOSCRITTO SOLO SOTTO LA MASSIMA SEGRETEZZA E CON LA COMPLICITÀ DELLE CLASSI DIRIGENTI .
Inutile invocare la Costituzione italiana, essa é divenuta carta straccia, sottomessa e umiliata. Tutti i cittadini europei sono stati occultamente e violentemente sottoposti al potere assoluto che sarà detenuto da un gruppo di 27 persone, quelle stesse persone che appartengono al Gruppo dei Trenta, di cui fanno parte Mario Draghi e Trichet.
Di cosa si tratta se non di un terzo conflitto mondiale? Certo non sì é combattuto nelle strade, nelle piazze, con i carri armati e i fucili. Ecco perché Einstein diceva “non so in quale modo si combatterà la terza guerra mondiale”, Era consapevole che la tecnologia e l’evoluzione delle tecniche di finanza internazionale, avrebbero costituito delle armi pericolose per il genere umano. E’ stata un’operazione agghiacciante, pianificata a tavolino, e le armi usate sono state l’economia e la finanza.
La vessazione continua, la povertà, complice la disinformazione dei media e la propaganda politica, hanno tenuti occupati gli italiani, (ma anche gli altri popoli ) alla lotta per la sopravvivenza giornaliera, impedendo così loro di ragionare su ciò che stava “realmente” accadendo, spingendoli ad informarsi oltre i limiti dell’informazione controllata.
Oggi però, grazie ad una classe europea di intellettuali onesti , composta da giuristi, scrittori, artisti, economisti, docenti universitari, la verità si sta diffondendo.
Oggi siamo ad un bivio, e la strada che decideremo di intraprendere sarà fatalmente il nostro futuro e delle generazioni che verranno.
Dobbiamo decidere, e in fretta, se accettare di rimanere sudditi, senza libertà di espressione, senza possibilità di scelta, oppure possiamo decidere di rialzare la testa, compiere un coraggioso gesto di orgoglio e dire basta, far saltare in aria il sistema corrotto nazionale, la sovrastruttura europea con la sua moneta mostro, e riappropriarci della nostra vita e della nostra terra.

Lorella Presotto


giovedì 17 maggio 2012

Ricchezza economica e culturale del Regno delle Due Sicilie e rapacità sabauda: una pagina della storia d'Italia da riscrivere.

E' opinione tuttora diffusa, malgrado le revisioni storiche intervenute in questi ultimi anni, che l'annessione del Regno delle Due Sicilie al Piemonte nel 1861 abbia portato a un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni meridionali.
Noi oggi sappiamo che non fu così: in realtà, prima dell'occupazione sabauda, da quelle parti i popoli se la passavano decisamente meglio.
Ma chi ci guadagnò di più da tutto questo? chi lo volle veramente? e soprattutto quali dati sono oggi in nostro possesso per determinare questa o quella opinione?
Leggete qua sotto: ringrazio l' amico di Qui Libera Italia Eduardo de Vita per avere agevolato la ricerca con l'invio di questa documentazione.

R. V.



    Guarda il video su YouTube



Salvatore Tambe'

PRIMATI RAGGIUNTI nel REGNO delle DUE SICILIE

1735 - Prima cattedra di astronomia in Italia (Università di Napoli a Pietro De Martino)

1735 - Prima al mondo la Giunta dei Veleni per gli scarichi industriali

1735 - Prima in Italia Borsa e Cambi merci

1737 - Primo teatro nel mondo (San Carlo a Napoli)

1738 - Primi scavi archeologici al mondo (Ercolano e Pompei)

1739 - Primo tribunale di commercio in Italia

1740 - Inizio attività delle celebri manifatture di Capodimonte (lavorazione ceramica)

1741 - Prima abolizione in Italia dei beni ecclesiastici

1741 - Introduzione del catasto onciario (Carlo III)

1743 - Prime leggi igieniche per la prevenzione sanitaria e ambientale

1748 - Prima nascita al mondo della Scienza archeologica con il museo archeologico di Napoli

1748 - Fondazione Università di Altamura (Terra di Bari)

1750 - Invenzione dell’impermeabile da parte di Raimondo di Sangro, principe di San Severo

1751 - Primo Real Albergo dei Poveri a Napoli 100.000 mq (8000 posti letto)

1753 - Carlo Curzio descrisse per primo la sclerodermia nell’ospedale degli Incurabili di Napoli

1754 - Prima nel mondo, cattedra di Economia (Università di Napoli ad Antonio Genovesi)

1755 - Prima al mondo, Accademia Belle Arti di Ercolano e prime leggi a difesa del patrimonio culturale ed artistico

1757 - Inizio attività della Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata

1762 - Fondazione Accademia di Architettura (tra le prime d’Europa)

1763 - Primo cimitero italiano per poveri (detto delle 366 fosse)

1764 - Inaugurazione dell’Acquedotto di Maddaloni detto "Carolino"

1768 - Inaugurazione del complesso siderurgico di Mongiana (VV) tra i maggiori d’Europa

1768 - Invenzione della Carrozza marittima, natante con al posto delle ruote aveva delle "pale"

1774 - Istituzione della motivazione delle sentenze (G. Filangieri)

1774 - Completamento dei lavori per la costruzione della Reggia di Caserta

1776 - Inizio attività del celebre setificio di San Leucio e della sua Comunità con acqua corrente nelle abitazioni, unica al mondo.

1778 - Ferdinando IV ordina agli enti ecclesiastici di dar vita a scuole pubbliche gratuite

1778 - Prima scuola gratuita ed obbligatoria d’Italia istituita a San Leucio

1778 - Prima in Italia, bonifica del Tavoliere delle Puglie

1781 - Primo codice marittimo del mondo (Michele Iorio)

1782 - Primo intervento in Italia di Profilassi Anti-tubercolare

1783 - Primo cimitero d’Europa ad uso di tutte le classi sociali (Palermo)

1783 - Primi criteri antisismici al mondo per la rapida ricostruzione di Messina e Reggio (terremoto)

1784 - Istituzione del Porto Franco a Messina (abolito nel 1879)

1786 - Più grande cantiere navale d’Italia e del Mediterraneo (Castellammare 2000 operai)

1786 - Prima al mondo, Cattedra di Astronomia, Napoli: Giuseppe Cassella

1787 - Prima scuola ufficiali in Italia, Scuola Militare della Nunziatella

1787 - Primo prototipo al mondo di ascensore dell’era moderna nel Real Casino di Carditello (CE)

1789 - Codice delle leggi di San Leucio: Prima assegnazione di case popolari in Italia, asili nido, indennità malattia,

prima assistenza sanitaria gratuita per malati, assistenza agli anziani, alle vedove, precisi orari

di lavoro, obbligo di abbigliamento uguale per tutti, meritocrazia, abolizione della ricchezza

1790 - Primo al mondo, Osservatorio astronomico di Palermo (1819 a Capodimonte, Napoli)

1792 - Primo Atlante Marittimo nel mondo (scuola di cartografia napoletana)

1795 - Primo in Italia, orto botanico per la fitomedicina a Palermo

1799 - Prima al mondo della lotta nazional-popolare di guerriglia contro lo straniero: Frà Diavolo

1801 - Primo museo Mineralogico del mondo

1802 - Primo in Italia, ospedale psichiatrico di Palermo con cattedra (1813 ad Aversa, Napoli)

1806 - Primo in Italia, telegrafo ad asta in Sicilia

1807 - Primo Orto botanico in Italia a Napoli

1812 - Prima in Italia, cattedra di psicoterapia, Palermo: Giovanni Linguiti

1812 - Prima in Italia, Costituzione siciliana emanata da Ferdinando IV di Borbone

1818 - Prima nave a vapore del mondo (Real Ferdinando I)

1818 - Prima al mondo, legge sulle monete, sulla finanza e sulla zecca

1819 - Riforma dei codici napoleonici

1819 - Primo in Italia, Codice Napoletano: raccolta leggi civili

1819 - Primo Osservatorio Astronomico in Italia (Capodimonte)

1820 - Primo codice militare al mondo

1820 - Prima in Italia, Costituzione di tipo francese è estesa in tutto il Regno da Ferdinando I di Borbone. Per la prima volta è prevista un’organizzazione della pubblica istruzione, scuole elementari sono istituite in ogni comune, nelle scuole superiori è studiata la costituzione, ogni cittadino può in libertà scrivere e pubblicare le sue idee senza autorizzazione preventiva

1821 - Prima introduzione in Italia e poi in Inghilterra della medicina omeopatia da parte del dr. Francesco Romano, medico personale di Ferdinando IV di Borbone

1825 - Prima in Italia, scuola ufficiale di artiglieria

1827 - Prima in Europa, linea di navigazione a vapore con navi nazionali

1829 - Prima clinica omeopatica in Italia voluta dal Re presso il più grande ospedale della Trinità a Napoli

1831 - Primi in Italia, aiuti all’agricoltura: Accademie Agricole e Monti Frumentari

1831 - Primi in Italia, aiuti all’industria: Istituto di Incoraggiamento di Arti e Manifatture a Palermo

1831 - Primi in Italia, carrozze omnibus nelle grandi città

1832 - Primo ponte sospeso in ferro in Italia (fiume Garigliano)

1832 - Prima città in Italia a varare una legge sulla raccolta differenziata dei rifiuti e sulla pulizia delle strade

1832 - Primi in Italia, incentivi alla Marina Mercantile per le esportazioni

1832 - Primo in Italia, pozzo artesiano, Torre dell’Annunziata

1832 - Prime in Italia, leggi sanitarie sulla quarantena per evitare contagi a Nisida

1832 - Primo Stato italiano a dotarsi di un Ufficio Centrale di Statistica

1833 - Primo editto a salvaguardia del novellame ittico con limitazioni alla pesca a strascico e dell’uso di reti fitte

1833 - Prima nave da crociera nel Mediterraneo, la “Francesco I”

1833 - Prima al mondo, stazione meteorologica “Osservatorio Vesuviano”

1833 - Primi in Italia, aiuti al commercio, incentivi alle linee marittime di esportazione se fanno anche importazione

1833 - Primo in Italia, Corpo dei Pompieri

1833 - Istituzione in ogni provincia della società economica per il commercio di olio e del vino

1834 - Primi in Italia, aiuti all’industria di costruzione, Compagnia Edilizia per il Credito Urbano

1834 - Prima in Italia, fabbrica di zucchero di barbabietola a Sarno

1835 - Prime in Italia, scuole di Commercio e Agricoltura: Napoli, Barletta, Palermo, Melfi

1835 - Primo istituto italiano per sordomuti

1836 - Primo in Italia, marchio DOC, società di enologia

1836 - Prima in Italia, fonderia a Napoli (Maddalena, Lino&Henri)

1836 - Prima compagnia di navigazione a vapore nel Mediterraneo

1836 - Prima in Italia, compagnia di Assicurazioni Generali: partenopea Sebezia

1837 - Durante l’anno Napoli viene visitata da oltre 7000 stranieri

1838 - Prima in Italia, navigazione intraoceanica: capitan De Bartolo in Malesia per la via del pepe

1838 - Riapertura dell’università di Messina soppressa durante il viceregno francese

1839 - Prima in Italia, agevolazione daziarie su libri stranieri esportando libri nazionali

1839 - Prima in Italia, istituzione asili infantili “al di qua del Faro”

1839 - Prima ferrovia e prima stazione in Italia, seconda in Europa (Napoli - Portici)

1839 - Prima in Italia, linea di diligenze: Napoli - Roma

1839 - Prima illuminazione a gas di una città italica e terza in Europa (Napoli, 350 lampade)

1840 - Prima in Italia, alpinismo, scalata Monte Bianco dal marchese Giuseppe Imperiale

1840 - Prima fabbrica metalmeccanica d’Italia (Pietrarsa con 1050 operai)

1841 - Prima in Europa, scuola macchinisti a Pietrarsa

1841 - Istituzione dell’Amministrazione Generale delle Bonificazioni (del Volturno 15000 ha, del Sarno, della Piana del Sele, delle paludi Sipontine, del golfo di Policastro, della piana di Bivona e dei dintorni di Brindisi)

1841 - Primo centro sismologico e vulcanologia al mondo (Ercolano, ing. Gaetano Fazzini)

1841 - Primo sistema di fari lenticolari a luce costante in Italia (porto di Napoli)

1843 - Prima nave da guerra a vapore d’Italia (pirofregata Ercole)

1844 - Primo in Italia, marchio DOC dell’olio pugliese

1844 - Primo Osservatorio Meteorologico in Italia (falde del Vesuvio dott. Melloni)

1845 - Prima locomotiva tutta in ferro a vapore costruita in Italia (stabilimento di Pietrarsa)

1845 - Risanamento del debito pubblico (ministro delle finanze D’Andrea)

1845 - Napoli ospita il settimo congresso degli scienziati italiani

1847 - Prima in Italia, propulsione ad elica per navigazione marittima, nave Giglio delle Onde (Castellammare di Stabia)

1847 - Fondazione della colonia agricola di S. Ferdinando di Puglia (FG), dopo bonifica

1848 - Primo Stato italiano a concedere la Costituzione per i moti del 1848 (29 gennaio)

1848 - Primo in Italia, esperimento di illuminazione ottica: Lecce

1852 - Primo in Europa, telegrafo sottomarino continentale tra Reggio e Messina

1852 - Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (porto di Napoli)

1852 - Primo Piroscafo in Italia ad attraversare l’Atlantico (Il Sicilia, società di navigazione del palermitano Salvatore De Pace)

1852 - Primo esperimento di illuminazione elettrica in Italia (Capodimonte)

1852 - Primo in Italia, telegrafo elettrico tra Napoli, Capua, Gaeta e Caserta

1853 - Prima applicazione dei principi della Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi

1855 - Collegamento telegrafico tra Napoli e Roma, Parigi, Londra

1855 - Forte aumento della popolazione: oltre 9 milioni rispetto ai 5.7 milioni del 1830 (+57,8%)

1855 - Istituzione dei monti frumentari per il finanziamento ai piccoli coltivatori.

1856 - Premio per il terzo paese al mondo per sviluppo industriale ed economico (Parigi Esposizione Internazionale)

1856 - Primo Sismografo Elettromagnetico nel mondo (arch. Luigi Palmieri)

1858 - Prima galleria ferroviaria del mondo (traforo Passo dell’Orco presso Nocera Inferiore)

1859 - Primo Stato in Europa per produzione di guanti (700.000 dozzine di paia ogni anno), pasta e lavorazione di coralli

1860 - Prima flotta mercantile e militare d’Italia, totale 4/5

1860 - Prima nave ad elica in Italia (Il Monarca)

1860 - Più bassa percentuale di mortalità infantile d’Italia

1860 - Più alta percentuale di medici per abitante d’Italia

1860 - Minor carico Tributario Erariale in Italia, solo cinque tributi

1860 - Maggior quantità di lire/oro tra tutti i Banchi Nazionali Preunitari (Banco delle Due Sicilie 443 milioni sui 668 milioni del totale: 66.3% del totale)

1860 - Prima borsa merci e seconda borsa valori d’Europa

1860 - Maggior numero di società per azioni in Italia

1860 - Miglior finanza pubblica tra gli stati preunitari

1860 - Rendita dello stato quotata alla Borsa di Parigi al tasso del 12%

1860 - Tasso di sconto più basso della penisola (5%)

1860 - Prima città in Italia per numero di abitanti (Napoli 447.065)

1860 - Prima città italiana per numero di teatri (Napoli)

1860 - Prima città d’Italia per numero di conservatori musicali (Napoli)

1860 - Prima città d’Italia a dotarsi di Piano Regolatore (Napoli) con centro direzionale e strada con funzione di tangenziale

1860 - Prima città d’Italia per numero di tipografie (113 in Napoli)

1860 - Prima città d’Italia per numero di pubblicazioni, riviste e giornali (Napoli)

1860 - Prima nazione ad emettere assegni bancari, detti “polizzini sulle fedi di credito”

1860 - Monopolio mondiale dello zolfo: 90% (industria bellica)

1861 - Nell’inventario dell’invasore italiano dei beni nel Palazzo Reale di Napoli, prima di saccheggiarlo, è annotato “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”, trattasi del bidet già in uso presso le corti napoletane dal ‘700.

1861 - Prima nazione italica per occupazione, censiti nell’industria: 1.595.369, agricoltura 3.133.261, commercio 275.069, professionisti 534.485, pubblica amministrazione 130.697, forze armate e polizia 240.044, proprietari 604.437, domestici 473.674 per un totale del 76,10% di popolazione occupata

Primo sistema pensionistico con ritenute del 2% sugli stipendi

Prima cattedra di Ostetricia e osservazioni chirurgiche

Primo stato italiano ad istituire il Ministero della Pubblica Istruzione

Prime agenzie turistiche della penisola

REALIZZAZIONI CULTURALI:

Apertura del Gabinetto di Fisica del Re

Scuola di musica e danza di S. Pietro a Maiella

Scuola pittorica di Posillipo

Apertura della Real Biblioteca

Fondazione dell’Accademia letteraria

Fondazione dell’Accademia di Scienze Mediche

35 teatri attivi tra Sicilia continentale e insulare

SCUOLE PRIVATE PRESENTI NEL REGNO NEL 1831:

- scuole di leggere e scrivere per maschi 392

- scuole di leggere e scrivere per femmine 126

- istituti letterari 32

- case di educazione 29

- giurisprudenza 48

- medicina e chirurgia 38

- filosofia e belle lettere 22

- rudimenti grammaticali 36

- scienze di fisica e matematica 10

- chimica 3

- architettura 2

- lingua francese 14