Amici del web, in seguito all'impegno comune di molti e "speciale" di alcuni, tra cui quello di alcune brave persone iscritte al nostro gruppo, che appena pochi giorni fa è stato coronato con la rimozione da Facebook di un gruppo che inneggiava alla violenza sui bambini diversamente abili, mi sento di rivolgere un appello a tutti voi, che è questo:
IMPEGNIAMOCI PER FAR CHIUDERE I GRUPPI DELLA VERGOGNA.
Sì, perché noi tutti sappiamo che i punti di incontro virtuali in cui si coltivano idee e comportamenti improntati alla prevaricazione brutale di alcuni su altri, alla mancanza di ogni elementare rispetto umano, al sadismo psicologico, ebbene questi ritrovi virtuali sono tanti.
Un atteggiamento piuttosto diffuso da parte di chi si imbatte casualmente in queste realtà è il menefreghismo: si nota che la cosa è incresciosa ma, per quieto vivere, si preferisce lasciar fare, magari con pensieri come "Tanto che vuoi, sono quattro idioti", anche se a volte gli idioti sono diverse centinaia o più di un migliaio, come nel caso del gruppo che ci pregiamo di aver contribuito a far "radiare" da Facebook.
Certamente, parecchi degli iscritti al suddetto gruppo non avranno avuto il benché minimo dubbio, come spesso accade in questi casi, sulle finalità benefiche ingannevolmente espresse fin dal nome, che parlava di "un sorriso" da donare "per tutti i bambini disabili" e questo perché di frequente la superficialità e la svagatezza la fanno da padrone e non ci si cura di approfondire cosa c'è veramente nel gruppo a cui si viene iscritti o nella pagina in cui si viene invitati a cliccare "mi piace".
Ma anche questo è un atteggiamento irresponsabile, dopotutto.
Poi, ci sono coloro che - di primo acchito - sarebbero disposti a denunciare queste schifezze ma che poi, all' atto pratico, scelgono di lasciar cadere l'argomento, giustificando la propria ignavia con discorsi e ipotesi perfino complottiste, del tipo "Mah, secondo me qui c'é qualcosa che non quadra: niente niente che dietro a tutto questo c'è lo Stato che vuol vedere come la pensano i cittadini e quanti possono essere i potenziali fanatici disposti anche ad azioni estreme...", ecc..
In sintesi, il comportamento meno usuale sembra essere proprio quello di chi responsabilmente segnala ai gestori del social network e alla Polizia Postale l'esistenza di gruppi e pagine dal contenuto molto discutibile.
Un altro dato degno di nota mi sembra essere l'apparente scarsa efficacia, la poca tempestività dell'azione preventiva.
Ne abbiamo la dimostrazione nel caso di ieri: ci sono volute centinaia di segnalazioni e di appelli, per mesi, che si sono ulteriormente intensificati nelle ultime ore, passando anche per altri mezzi di pubblica informazione e perfino per una petizione online, per indurre finalmente le forze dell'ordine a chiudere uno spazio sul web in cui si dibattevano tematiche così aberranti che il semplice buon senso e un minimo di rispetto umano avrebbero imposto di poter stroncare immediatamente.
Pertanto, ecco che si profila anche la necessità di un intervento legislativo mirato a arginare maggiormente questi fenomeni; a meno che non si voglia - permettetemi una battuta un po' caustica - considerare queste aree virtuali alla stregua di utili "valvole di sfogo" per incanalare le frustrazioni di persone che altrimenti potrebbero essere tentate di scegliere obiettivi diversi, magari politici, al posto di capri espiatori solitamente individuati nei soggetti socialmente più deboli.
Infine, resta la problematica di come tendere una mano anche a coloro che hanno dato vita ( si fa per dire...) a iniziative tanto miserevoli, per aiutarli a ritrovare se stessi e la propria dignità di persone e di cittadini.
Insomma, Amici: diamoci da fare e se ci imbattiamo in situazioni come queste non esitiamo a segnalarle e a formare subito una rete solidale fra di noi allo scopo di isolare e neutralizzare i violenti.
Allo stesso modo, proseguiremo anche nel rivolgerci uniti a chi di dovere per chiedere con fermezza delle garanzie di rispetto civile maggiori e delle forme di intervento più rapide e efficienti di quelle attuali.
Di nuovo un Immenso Grazie e Buon Impegno a tutti noi!
Renato Valusso
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