Una delle questioni che ha tenuto molto occupati stampa, media, politica e società civile in questi ultimi mesi é stata soprattutto la questione riguardante l'art. 18.
Un bombardamento di notizie e contro notizie, di dichiarazioni e smentite.
Non appare però un caso che questi mesi precedano la firma del trattato per il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM o MES), un tritacarne terribile in cui finiranno tutte le popolazioni dei paesi aderenti. Non sembra essere neppure un caso che in questi mesi sia avvenuta l'unificazione della forza pubblica di ogni paese in un'unico organismo europeo. Polizia europea che seguirà direttive imposte direttamente dall'Europa sull'onda di quanto stabilito dal Trattato di Lisbona. (Andando a leggere gli articoli in materia di ordine pubblico c'è da farsi accapponare la pelle: autorizzazione a sparare sulla folla dei manifestanti!).
Da una rapida lettura di stampa estera si può immediatamente prendere atto che sull'ESM é in corso un programma informativo e una discussione tra le forze politiche e i cittadini. In Italia media, stampa e soprattutto i politici tacciono assolutamente.
Da qui la deduzione é logica: hanno messo in atto ancora una volta una strategia di distrazione. Ci hanno tenuti impegnati a lungo sulla questione dell'art. 18, che per prima definisco importante, ma che di fronte al Meccanismo di Stabilità Europeo rappresenta una pulce.
Se questo Trattato verrà sottoscritto dal Presidente della Repubblica e dal Primo Ministro, potremo dire addio per sempre alla nostra libertà, ai nostri diritti di persone, e saremo semplicemente dei meri numeri che per fattore moltiplicativo dovranno produrre delle somme che "obbligatoriamente" dovremo versare nel calderone europeo. Nulla ci sarà dato sapere. I soldi saranno amministrati da soggetti sconosciuti, che noi non eleggeremo. Qualsiasi disastro economico non avrà responsabilità, e se non pagheremo il paese sarà messo sotto una "specie di legge marziale".
Sarà un incubo senza fine, senza ritorno.
In questi mesi tante persone di buona volontà, informate, che avevano ben compreso la pericolosità di questo trattato, hanno condiviso in rete la sottoscrizione di petizioni.
A nulla é valso, e non per la buona volontà di chi si é adoperato a raccogliere le firme, ma perchè lo strumento della petizione, che é una sorta di sollecitazione, funziona solo in un paese degno di attribuirsi democratico.
Le nostre istituzioni sono ormai occupate da tempo dai sicari della lobby finanziaria mondiale. Chi ancora non vuole vedere quello che é accaduto sarà fatalmente travolto dalla realtà dei prossimi mesi, e purtroppo lo saranno anche coloro che tanto si sono adoperati per convincere i propri concittadini ad aprire gli occhi una volta per tutte.
Se il Trattato sarà firmato a luglio, così come é nelle intenzioni della classe politica italiana, dal primo di settembre entreremo in una spirale maligna dalla quale ne usciremo schiacciati come individui e come paese.
Mi unisco al coro di altri , che come me , da mesi , cercano di risvegliare la coscienza nazionale, e per citare alcuni nomi Paolo Barnard, Lidia Undiemi: italiani so che avete mille cose a cui pensare; so che vivere il quotidiano diventa sempre più faticoso; so che ci sono i conti da fare per arrivare a fine mese, ma se questo trattato verrà sottoscritto, i problemi appena accennati saranno al confronto delle bazzeccole.
Vi prego, pensateci.
Lorella Presotto
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