FUORI
E' ANCORA GIORNO
MA
LA' DENTRO
E' NOTTE
GIA'
DA MOLTO
NON DANNO
TREGUA
I PENSIERI
I PASSI
DELLE GUARDIE
LUNGO
IL CORRIDOIO
E LA VOGLIA
RABBIOSA
DI DORMIRE
DI
DIMENTICARE TUTTO
IL CUSCINO
SOPRA
LA TESTA
E
LA COPERTA VECCHIA
INTRISA
DI
CUPA RASSEGNAZIONE
LUNGHE ORE
DI UNA NOTTE
SENZA STELLE
CHE
NON PASSA MAI
IL RUMORE
DI
UNA PORTA
METALLICA
CHE
SI CHIUDE
E POI
SCENDE
IL SILENZIO
IL CARCERE
ORA
RESPIRA
COME
UN SOLO UOMO
E
ALL'INSONNE
PARE
DI
SENTIRE
I
LORO PENSIERI
DI
CONOSCERE
I PENSIERI
DI
OGNUNO
DEGLI ALTRI CONDANNATI
IL FLASH
DELLO SCOPPIATO
CHE
SI RIGIRA
NELLA BRANDA
SOPRA
IL
DESIDERIO COLPEVOLE
DELLA "ROBA"
CHE
GLI MANCA
IL TUMULTO
DEL RING
NELLA MENTE
DEL
PUGILE NERBORUTO
SPROFONDATO
IN UN
SONNO QUIETO
DALL' ALTRA
PARTE
DELLA STANZA
EGLI SENTE
IN SE STESSO
IL DOLORE FISICO
DEL MALATO
DI RENI
L'INFAME
DA DUE SOLDI BUCATI
CHE
OGNI TANTO
NEL SONNO
INVOCA
LA MADRE
E I PENSIERI
GELIDI
CHE
NESSUNO
FORSE
HA CONOSCIUTO MAI
DELL'ASSASSINO
TATUATO
LUNGHE ORE
DI
UN
CANE RANDAGIO
IN
MEZZO A LUPI
E
IL RICORDO
DEL
CIELO LIBERO
DI
UNA LIBERTA'
BUTTATA
PERCHE'
NON VALEVA NULLA
E DA SEMPRE
IL SOGNO
SEMPRE
PIU' LONTANO
E IMPOSSIBILE
DI
UN MONDO
DIVERSO
FINO
A COMPRENDERE
CHE
LA VERA LIBERTA'
IN FONDO
NON
LA PUOI
CHIEDERE
A NESSUNO
DEVI
COSTRUIRLA
DA SOLO
LUNGHE ORE
PER CAPIRE
CHE
ERA
PROPRIO
TUTTO
SBAGLIATO.
r. v.
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