Cari Amici, permettetemi un po' di ironia, ogni tanto; un'ironia che prende le mosse dall'intervento pubblicato oggi da Paolo Barnard sul suo sito, che vi riporto qui sotto e che ho commentato nel modo che potrete leggere in fondo al post.
A fra poche righe.
r. v.
PAOLO BARNARD 16/06/2012
Quelli come noi.
Il titolo delle serate che ho fatto sul Golpe Finanziario era “Un Manicomio Criminale a piede libero. Come l’Eurozona distrugge l’Italia, le famiglie, e le aziende, e per il profitto di chi”. L’idea era di trasmettere al pubblico il grado di pazzia predatrice di cui è pregno il progetto dell’euro. Un titolo forte, sicuramente per alcuni sopra le righe. Posso immaginare un Sergio Romano scuotere il capo con austera disapprovazione e liquidarmi in meno di un secondo come un esagitato del web. Ora ve lo dico: no, sono stato troppo pacato, leggete qui sotto.
Ciò che sta accadendo in Europa è oltre la psicopatologia finanziaria, molto oltre. Siamo arrivati a uno stato di grottesca follia allucinatoria. Il Re non è nudo, è morto e decomposto, pullula di vermi, perde liquami per strada, ma la folla grida: Vita al Re!
E’ quello che ho sentito dentro di me oggi, quando ho letto le parole di Craig Beaumont, il capo della missione del Fondo Monetario Internazionale in Irlanda. Oggi il FMI ha detto a Dublino che non ce la farà a tornare alla vita, che se l’Eurozona non farà qualcosa di drastico, l’Irlanda è condannata al default. Ok, fermi. Stop. STOP!!
L’Irlanda chi? Quella che ha accettato il salvataggio della UE e del FMI, che ha applicato le Austerità da flagellazione a sangue e che le ha applicate con il 10 e lode del FMI stesso. Quella che adesso, dopo essersi scarnificata di sacrifici sociali orrendi, ha tutti i parametri deficit-debito-inflazione esattamente, ESATTAMENTE, come voleva la UE e il FMI, i parametri virtuosi che secondo la UE e il FMI sono la via del risanamento, del RISANAMENTO. Quella che ha impegnato le pensioni pubbliche per garantire il salvataggio delle banche, come dettato dalla UE e dal FMI. Quella che oggi Beaumont ha definito “un nostro studente modello”. Quella Irlanda lì, sì, è lei. Bene, ora le dicono che sorry my dear Ireland, muori lo stesso. No, ma peggio, peggio…
… le hanno detto oggi che la sua unica salvezza dipende, ascoltate bene, “dall’eventuale ritorno di fiducia degli investitori nell’intero progetto dell’Eurozona”. Ma come? COMEEEE????? Dopo aver predicato con perentoria e sprezzante certezza che è il rigore dei conti pubblici la via della salvezza per le cicale dell’Eurozona; dopo averci, averli, fatti sentire dei balordi MAIALI-PIIGS; dopo averci inflitto i volti ributtanti dei probi Draghi, Lagarde, Monti, Von Rompuy, e dei loro buffoni di corte alla Giavazzi, Giannino e Bini Smaghi; dopo averci costretti a respirare il fiato fetido del rigore dei conti e dei necessari sacrifici che sono torture sociali in queste ore per milioni di irlandesi e italiani e greci e spagnoli e portoghesi… dopo tutto questo il FMI gli va a dire che no, era tutto sbagliato. Se gli investitori non si convinceranno che l’euro è un affare, in effetti, dice Beaumont, siamo punto e da capo. Le Austerità sono una pagliacciata di nessuna utilità, un nulla di fatto, l’Irlanda è al collasso come prima, peggio di prima, i tassi sui suoi titoli sono più alti oggi di quando si arrese al FMI e alla UE due anni fa. Firmato Fondo Monetario Internazionale.
Ma per noi è chiaro, chiarissimo: gli investitori non si convinceranno mai che l’euro è un affare, perché lo capiscono, lo conoscono, sanno chi l’ha creato e perché. Non se ne esce. Offriamo una preghiera per l’Irlanda che non ha scampo. Mi si stringe lo stomaco dalla furia. In coda ci siamo noi.
Oggi ho inviato una mail di una riga a Stephanie Kelton su tutto questo. La sua risposta è arrivata in meno di un minuto: “Lagarde is an atrocity. They all are”. Dimmi Gennaro Zezza, o tu Bellofiore, ditemi stuolo di opere incompiute marxiane, post-keynesiane, piddine, tisane, ansiolitici diuretici dei dibattiti italiani, ditemi se posso trovare nelle vostre dotte lagne di ore e ore su questa catastrofe europea sette parole così radicali, violente, e vere! Lagarde è una atrocità. Sono atrocità, tutti quei tecnocrati. Atrocità, non qualcosa di meno, ok? Ditemi quale intensità di sofferenza d'innocenti vi è necessaria per finalmente avere il coraggio di chiamare gli assassini con la parola assassini. Ce n'è una? Di quante altre ustioni all'80% sui corpi di imprenditori che si danno fuoco? Mi date un numero? Quanti altri bambini denutriti a due ore da Bari vi servono per rischiare la cattedra nel nome della decenza umana? Voi.
Stephanie, Warren, Michael, Alain, Paolo. E tutti quelli che come loro dicono “criminali”, “nuova inquisizione”, “golpe finanziario”, “atrocità”.
I lettori faranno la loro scelta di campo.
Bene, non voglio affermare che l'espressione abituale del volto di una persona voglia sempre significare qualcosa ma, se così fosse, a voi stabilire i debiti confronti.
Christine Lagarde
Stephanie Kelton
Mario Draghi
William K. Black
Mario Monti
Alain Parguez
Warren Mosler
Ecco, già lui potrebbe apparire come una "via di mezzo" :-)
Alla prossima.
Renato Valusso
Nessun commento:
Posta un commento